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L’Italia recepisce la Direttiva Copyright dell’Unione Europea

Dopo l’approvazione della Camera anche il Senato italiano ha dato via libera alla approvazione della Direttiva europea sul copyright e sui servizi audiovisivi avviando ufficialmente il recepimento della Direttiva presente nella Legge di delegazione europea 2019-2020 per la quale mancano ora unicamente i decreti attuativi che sono attesi per giugno 2021.  

Siamo pertanto tra i primi in Europa a legiferare sulla direttiva relativa al copyright, un giusto equilibrio fra diritti degli utenti, esigenze delle piattaforme e sostegno dell’editoria.

Si tratta di un passo di fondamentale importanza per la tutela dell’industria creativa nel nostro Paese verso un importante traguardo che consentirà di sostenere il potenziamento e lo sviluppo della distribuzione digitale delle opere culturali ed audiovisive all’interno di un sistema di regole e responsabilità precise per chi opera sul web volte alla tutela dei contenuti per garantire una efficace ripartenza dell’industria audiovisiva.

La Direttiva europea sul Copyright è infatti finalizzata alla tutela dell’industria creativa e culturale soprattutto nel rapporto con le piattaforme online per protezione delle opere e la redistribuzione dei profitti.

In particolare, viene incentivata la stipula di accordi tra gli editori di giornali degli Stati membri con i grandi player, per ottenere un corrispettivo connesso all’utilizzo dei contenuti pubblicati, per i quali gli stessi autori come ad esempio i giornalisti, dovranno ricevere una parte del compenso. Ciò avverrà con un meccanismo di adeguamento della giusta remunerazione e includerà tutti i creatori di opere e di lavori pubblicati sulle più disparate piattaforme web. Per questo motivo l’approvazione era attesa da tutto il mondo dello spettacolo e della cultura, in generale.

Di più, la direttiva prevede che le piattaforme di servizi online adibite alla condivisione di contenuti dovranno ottenere un‘autorizzazione dai titolari dei diritti “ad esempio mediante la conclusione di un accordo di licenza, al fine di comunicare al pubblico o rendere disponibili al pubblico opere o altri materiali”. Il diritto d’autore non si potrà esercitare tuttavia sulla condivisione di link, singole parole o estratti “molto brevi”, in quanto ciò “non compromette necessariamente gli investimenti effettuati dagli editori di pubblicazioni di carattere giornalistico nella produzione di contenuti”. Fatta salva anche la libertà di espressione degli utenti attraverso la condivisione di contenuti prodotti da utenti con le “finalità di citazione, critica, rassegna, caricatura, parodia o pastiche” (Wikipedia, meme, gif…).

Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini ha dichiarato che: “È il giusto riconoscimento al valore dell’industria creativa nazionale che supera le contrapposizioni tra gli operatori over the top e i produttori di contenuti per arrivare a una sintesi capace di fare del digitale uno strumento di crescita per tutti, tutelando gli autori e promuovendo la loro opera”.

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